Il dipinto Isacco benedice Giacobbe è conservato nella Cappella del Rosario, che - all’interno della Basilica di Alzano - appare come un vero e proprio tempio a sé stante, interamente dedicato alla Vergine, con ricchi marmi, stucchi dorati, affreschi e preziose tele che sottolineano un complesso ed unitario programma iconografico. Al centro della Cappella è situato un monumentale altare settecentesco, disegnato da Giuseppe
Caniana con un paliotto in marmo scolpito da Andrea Fantoni che riproduce la nascita della Vergine Maria. Alle pareti, il ciclo di dipinti di soggetto biblico realizzato da importanti artisti del Neoclassicismo italiano: oltre a Diotti, Appiani, Camuccini e Dell’Era; accanto a questi, la tela rappresentante Agar e Ismaele di Giovanni Carnovali, detto Il Piccio, ora in deposito dall’Accademia Carrara di Bergamo perché all’epoca della
Fu il grosso lascito di un ricco mercante locale a permettere, dal 1656, il completo rinnovamento della chiesa preesistente ad Alzano. Il progetto venne affidato all’architetto barocco Gerolamo Quadrio, soprintendente alla Fabbrica del Duomo di Milano. Le volte sono completamente ricoperte da una scenografica decorazione allegorica in stucco, opera del ticinese Giovanni Angelo Sala. Spicca al centro della navata principale un prezioso pulpito barocco frutto della collaborazione di Giovan Battista Caniana e Andrea Fantoni, caratterizzato da una profusione di marmi policromi e da una complessa simbologia. Sono visibili inoltre opere di importanti pittori, in particolare di ambito lombardo-veneto (Palma il Giovane, Giovan Battista Piazzetta e Giambettino Cignaroli). Sul lato occidentale della chiesa si apre un complesso di tre grandiose sagrestie, i cui arredi in legno scolpito e intarsiato sono nati dalla stretta collaborazione tra la bottega dei Fantoni e quella dei Caniana. Nell’adiacente Palazzo Tasso-Pellicioli è stato allestito nel 1995 il Museo d’Arte Sacra San Martino.