Nel progetto di allestimento del Museo Diotti ha avuto un ruolo fondamentale il recupero di un fondo di disegni di Giuseppe Diotti che versavano in precario stato di conservazione, dopo essere serviti per anni per le esigenze didattiche della locale Scuola di disegno, antica istituzione che affonda le sue origini nell’accademia settecentesca di Francesco Chiozzi e nella Scuola pubblica creata da Paolo Araldi nel 1812. Le collezioni più propriamente didattiche sono ancora ospitate nelle sale della Scuola, oggi
sezione staccata del Museo Diotti. Notevole la gipsoteca, ricca di calchi in gesso, sia d’ornato che di figura, su cui gli allievi esercitavano la pratica della copia. Alcuni dei pezzi più antichi, rappresentati da calchi anatomici di mani e piedi, risultano provenire dalla dispersione della gipsoteca privata di Giuseppe Diotti. Fiorita soprattutto dopo l’Unità d’Italia come scuola d’arti e mestieri per la formazione degli artigiani, essa ebbe come maestro alla fine dell’Ottocento Giuseppe Bottoli; a lui subentrò il pittore e
La Scuola ha sede dagli anni ’30 del Novecento nella più pregevole dimora civile di Casalmaggiore, un palazzetto risalente al 1501 che presenta tratti architettonici d’ascendenza bramantesca. Il portale e la facciata rivelano il rigoroso rispetto delle proporzioni geometriche; la facciata, in particolare, risultava inscrivibile originariamente entro un quadrato e solo nel Settecento fu rialzata con l’aggiunta di un sottotetto. Agli inizi del Novecento era visibile nella fascia marcapiano della facciata un’iscrizione in latino che evidenziava il carattere colto della committenza, aggiornata rispetto alla cultura umanistica e architettonica del periodo. Committente del palazzo fu probabilmente un esponente della famiglia Mattei, a cui risale lo stemma lapideo esposto nell’atrio, sopra il portone di accesso al cortile. Particolarmente interessanti il bel portale con decorazioni in cotto e la facciata interna sul cortile, con resti di un’antica loggia affrescata, arricchita da decorazioni fittili.