L’edificio è un antico palazzo il cui aspetto neoclassico è dovuto all’architetto Fermo Zuccari che nel 1838 lo ha ristrutturato per conto del pittore Giuseppe Diotti. Diotti ha qui dimorato negli ultimi anni della sua vita, insediandovi il proprio studio e allestendo la sua notevole raccolta di stampe e dipinti ad uso degli allievi locali. Tale raccolta, aperta per la prima volta al pubblico nel 1865 dagli eredi dell’artista, fu in seguito dispersa. Nei successivi passaggi di proprietà ed adattamenti alle funzioni di asilo, collegio,
scuola e biblioteca comunale, l’edificio ha mantenuto una vocazione di luogo della formazione e della cultura, senza subire modifiche sostanziali al proprio assetto architettonico-spaziale. Rispettando l’antica volontà del suo più illustre abitante e ripristinando l’aspetto di una dimora privata, il Museo Diotti –inaugurato nel 2007 - è nato non solo come una pinacoteca dell’Ottocento, ma anche come una casa-museo volta a ricostruire l’immagine dell’atelier e a restituire didatticamente il
Oltre al percorso dedicato a Giuseppe Diotti, allestito negli spazi che egli aveva destinato alla sua casa-atelier, nei locali accessori del palazzo sono esposte le collezioni civiche d’arte moderna e contemporanea: col progetto museologico curato da Valter Rosa si è inteso documentare gli sviluppi di una “scuola” locale e il suo intrecciarsi con le grandi vicende artistiche nazionali ed internazionali. Una selezione delle collezioni novecentesche è stata trasferita e temporaneamente riallestita - in occasione della mostra dedicata al Diotti - in un padiglione affacciato sul giardino normalmente destinato alle esposizioni temporanee: la selezione è dedicata alla pittura locale di paesaggio del Novecento, largamente incentrata sul tema del fiume. Da segnalare inoltre, all’interno del Museo, la ricostruzione di alcuni atelier d’artista con opere, arredi e strumenti di lavoro provenienti dagli studi di Goliardo Padova, Palmiro Vezzoni ed Ercole Priori.