Duomo di Santo Stefano

Madonna con Santo Stefano e San Giovanni Battista e opere giovanili
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La pala dell’altare maggiore, raffigurante la Madonna con Santo Stefano e San Giovanni Battista fu commissionata al Diotti quando era già docente a Bergamo (1815). Il soggetto riprende liberamente – secondo il gusto neoclassico - quello del dipinto eseguito dal Parmigianino nel 1540 per la vecchia chiesa di S. Stefano, ceduto nel 1647 al Duca di Modena e oggi conservato alla Gemäldegalerie di Dresda. Del dipinto del Parmigianino (morto a Casalmaggiore e sepolto – secondo la tradizione - presso il Santuario della Madonna della Fontana),


si conserva in Duomo una copia fedele eseguita nel Settecento da Marc’Antonio Ghislina. L’interno del Duomo racchiude la più ricca quadreria antica di Casalmaggiore, rispetto alla quale il Museo Diotti – collocato poco distante – si pone come proseguimento per quanto riguarda la pittura dell’Ottocento e Novecento. L’itinerario legato alla mostra del Diotti ci porta a soffermarci in particolare su due opere di Gian Battista Trotti detto “il Malosso”: l’Ultima Cena (1612), collocata nella Cappella del SS.Sacramento e il Cristo liberato


dall’Angelo, conservato oggi a sinistra dell’ingresso, ma realizzato in origine per un oratorio di campagna. Di entrambi questi dipinti Diotti trasse in età giovanile delle copie che sono esposte in mostra.

Al giovanissimo Diotti sono ascrivibili altre opere conservate nel Duomo: una grande tela dipinta a tempera e raffigurante la Flagellazione di Cristo (1802) e una copia del Compianto sul Cristo morto del Moncalvo (dipinto un tempo posseduto dalla Chiesa di Casalmaggiore).  



La ricostruzione in forme maestose del Duomo di Santo Stefano, avviata nel 1840 su progetto di Fermo Zuccari - lo stesso architetto a cui si era da poco affidato anche Diotti per la ristrutturazione del suo Palazzo di Casalmaggiore - si protrasse fino al 1861. La rotazione dell’asse originario della chiesa contribuì al riassetto urbanistico dell’intera area, su cui sorgevano anche la Chiesa e il Monastero delle Clarisse, di origine cinquecentesca, e due importanti palazzi nobiliari, anch’essi ristrutturati nel corso dell’Ottocento: i palazzi Fadigati (oggi Mina-Tentolini) e Camozzi, che nel loro fronteggiarsi solenne e maestoso, accompagnano l’arrivo al piazzale del Duomo con una ridefinizione dello spazio della via in un senso moderno e scenografico che enfatizza il ruolo del nuovo grande edificio religioso. L’attuale aspetto neoclassico del Palazzo Mina-Tentolini si deve all’architetto cremonese Luigi Bianzani che ne progettò anche l’elegante facciata, in cui si alternano con armonia elementi architettonici e rilievi decorativi con un timpano in cui domina al centro una raffigurazione del Carro di Apollo. All’interno del palazzo, già dimora della famiglia Fadigati che fu protettrice di Giuseppe Diotti nei suoi anni giovanili, il pittore eseguì nel 1804 alcuni medaglioni da soffitto di soggetto mitologico.   

Duomo di Santo Stefano
Piazza Marini 1, Casalmaggiore (CR)
Tel. 347 4350542
Apertura: da martedì a venerdì 15:30-18:30
sabato e domenica 9:00-12:00 e 15:30-19:00