L’Adorazione dei Magi è un grande affresco rettangolare dipinto sulla controfacciata e contornato da una cornice in stucco, sopra l’ingresso principale della Chiesa. All’interno della raffigurazione si apprezza in particolare l’interessante gruppo neorinascimentale di astanti affacciati alla porta sulla destra, ma - in generale - non si ritrova nell'affresco la stessa qualità che caratterizza il cartone
preparatorio (appartenente alla collezione Longari Ponzone) e lo studio di panneggio per il manto della Vergine, conservato al Museo Diotti. Diotti vi lavorò nell’estate del 1836, quando ormai l'affresco era divenuto per lui una specialità faticosa e questo fu il suo ultimo intervento su muro, realizzato in un periodo infelice per la sua salute e anche di sofferenza per la solitudine a cui era
La felice intesa tra Giuseppe Diotti e l’arciprete Giuseppe Grumelli consentì alla parrocchiale di Rudiano – architettonicamente dignitosa, ma priva di decorazione pittorica – di riunire, nell’arco di pochi anni, un’antologia dell’Accademia bergamasca. Prima dell’intervento personale del Diotti, era già intervenuto a Rudiano Enrico Scuri nel 1832 con la tela di Sant’Elena e il miracolo della vera croce e l’affresco della Tumulazione di Maria. Mentre Diotti concludeva l’Adorazione dei Magi, Scuri realizzava la Visitazione, ma non proseguì oltre perché ormai troppo impegnato nell’impresa decorativa dell’Incoronata di Lodi. Altri allievi di Diotti (Francesco Coghetti, Carlo Landriani, Giacomo e Luigi Trécourt e Agostino Soldati) completarono quindi l’impresa decorativa per la chiesa. Purtroppo la leggibilità dell’intera serie parietale appare oggi compromessa dal cattivo stato di conservazione.