Chiesa Parrocchiale di
San Giovanni Battista

Martirio di San Giovanni Battista
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Nel centro del paese sorge la parrocchiale barocca di San Giovanni Battista, arricchita da un monumentale sagrato chiuso da una balaustrata con statue settecentesche. All’interno della chiesa si trova una grande pala del Diotti che ha avuto una storia travagliata. Allorchè la Fabbriceria decise, nel 1817, di rinnovare la chiesa dedicata a San Giovanni Battista, fu il conte Moroni, ben inserito nell’ambiente artistico bergamasco, a suggerire che la nuova pala d’altare raffigurante il martirio del Santo fosse affidata al pittore suo amico Giuseppe Diotti. Questi studiò il luogo destinato ad ospitare



il dipinto, l’abside della chiesa, che risultava allora illuminata da cinque finestre in alto e tre finestroni nella parte bassa. La luminosità dell’ambiente indusse Diotti a rappresentare la scena notturna del martirio con tonalità scure, all’interno di una prigione illuminata solo dalla torcia sorretta da un carceriere. L’elaborazione del dipinto durò tre anni, ma al momento della consegna Diotti restò sconvolto dal trovare l’ambiente completamente stravolto luministicamente: il tamponamento murario di alcune finestre dell’abside, intervenuto nel frattempo, riduceva la luce naturale e rendeva la tela 


praticamente illeggibile. In seguito (1843/44), per dare una più degna collocazione al dipinto, si decise di abbattere una cappella della navata e di costruirne una più grande, in stile neoclassico, che potesse contenere la grande pala. In vista del trasferimento furono nel frattempo commissionati ad un allievo del Diotti, Enrico Scuri, tre affreschi per le pareti dell’abside con episodi della vita del Battista. All’interno della chiesa si segnalano opere d’intaglio di G.B. Caniana (1720 ca.) e sculture di Pompeo Marchesi (1830). 
Stezzano costituisce una delle testimonianze urbanistiche meglio conservate del territorio bergamasco: vanto del paese sono tre pregevoli dimore neoclassiche con parco che sorgono nel centro storico, a poca distanza l’una dall’altra. Furono costruite fra la fine del 1700 e l’inizio del 1800 da famiglie nobili che possedevano terreni nella zona, adibiti in gran parte alla gelsicoltura e all’allevamento del baco da seta, ai tempi in cui il paese ospitava ben quattro filande. Due di queste ville furono progettate da Giacomo Bianconi in momenti diversi della sua carriera: Villa Moroni risale al 1815 e in essa Bianconi mostra evidenti influenze del suo maestro, Giuseppe Piermarini; Via Caroli-Zanchi risale invece al 1838-40 e in questo caso l’ispirazione è evidentemente neopalladiana. Perfettamente visibili dall’esterno, le ville sono private e aperte solo per eventi. E’ invece aperta al pubblico Villa Maffeis, sede del Municipio e della Biblioteca. 

Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista
Via Santuario 2, Stezzano (BG)
Apertura: da lunedì a venerdì 7:00-11:30 e 15:30-17:30 (chiuso mercoledì pomeriggio)
sabato e domenica 7:00-12:00 e 16:00-19:30
Telefono: 035 591449