Opera “storica” di Marco Nereo Rotelli, risalente alla prima fase – più marcatamente pittorica – della produzione dell’artista veneziano, oggi noto soprattutto per le ricerche sulla luce che lo hanno portato a realizzare grandiose installazioni luminose in ogni parte del mondo, sia entro contesti urbani che sullo sfondo di paesaggi naturali.
L’artista ha donato il dipinto al Museo nel 2016, in segno di omaggio alla città di Casalmaggiore in cui ha vissuto per molti anni prima di trasferirsi definitivamente a Milano. Si ritrovano in quest’opera, caratterizzata dalla ricchezza del pigmento blu - colore particolarmente amato da Rotelli - e dalle bruciature delle fibre di lana di vetro che percorrono le superfici stratificate, alcuni simboli grafici che ricordano alfabeti dimenticati e scritture pittografiche.
Rotelli ha creato negli anni una interrelazione tra l’arte e le diverse discipline del sapere, coinvolgendo nella sua ricerca filosofi, musicisti, fotografi, registi, ma principalmente il suo rapporto è con la poesia che, con il tempo, è divenuta un riferimento costante per il suo lavoro.
In quest’opera si delinea già quel processo di materializzazione della parola poetica che negli anni Rotelli ha poi realizzato sperimentando materiali diversi, libri di marmo, acciai cromati, porte di recupero… supporti inusuali in cui la parola o interi versi scritti a mano rendono indissolubile il rapporto con la poesia. Hanno collaborato assiduamente con l’artista i maggiori poeti contemporanei italiani, e non solo. Fra questi il cinese Yang Lian, autore dell’opera esposta in questa sala e anch’essa dono di Marco Nereo Rotelli.
Dono dell'Artista, 2016