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Hilda Lobauer

1956

Giuseppe Guerreschi  (Milano, 1929 - Nizza, 1985)

Disegno preparatorio per il dipinto raffigurante Hilda Lobauer (1956), una delle opere più note di Giuseppe Guerreschi, raffigurante il ritratto di profilo di una giovane donna tedesca che, da prigioniera, si era fatta collaboratrice delle SS lavorando come kapò nei campi di concentramento

Il disegno, nel quale l’autore, attraverso un fitto tratteggio a matita, indaga crudemente i tratti fisiognomici della donna, venne donato dall’autore a Danilo Montaldi nel 1967 e divenne il pretesto di un intenso scambio di lettere fra i due amici attraverso il quale il sociologo cremonese s’interroga sulla natura del male e se questo possa trasparire nell’aspetto di una persona che è insieme carnefice e vittima, riecheggiando col suo discorso gli argomenti della Banalità del male (1963) di Hannah Arendt, a proposito della vicenda del criminale nazista Eichmann condannato nel processo di Gerusalemme del 1961.

Da parte sua Guerreschi si chiede: «Perché sovente noi pittori usiamo le nostre energie per far rivivere e ricordare, personaggi così negativi e assurdi, che invece sarebbe bene scomparissero in maniera totale e definitivamente?». La domanda resta in sospeso in tutto il lavoro di Guerreschi teso ad un’indagine impietosa dei mali del suo tempo (che è ancora il nostro) poiché la risposta sta unicamente nella presa di coscienza di chi guarda. Il disegno fa parte del fondo Montaldi-Seelhorst donato al Museo Diotti nel 2012.

Dono di Gabriella Montaldi-Seelhorst e Nikolas Montaldi, 2012