Scultura in legno realizzata nel 1973, che trova un precedente nell’opera su carta esposta a fianco (1970). Entrambe sono rappresentative della prima fase della ricerca artistica di Vincenzo Balena, avviata alla fine degli anni Sessanta e focalizzata sul biomorfismo animale e vegetale, con particolare riferimento agli insetti.
Attraverso una fitta serie di studi analitici, quasi leonardeschi, tradotti in lavori grafici e pittorici, l’autore sembra teso ad evidenziare congegni macchinici piuttosto che a proporre immagini naturalistiche: non figure da contemplare, ma forme allusive a un funzionamento, con valore quasi progettuale.
Ecco quindi che la grande scultura, chiaramente ispirata al sezionamento di forme organiche, si può leggere tuttavia anche come un’operazione di assemblaggio di parti separate ed espressione di un altro dei temi ricorrenti in Balena: la violenza che la macchina esercita sull'uomo.
Dono dell'Artista, 2021
