Si tratta di quattro “istantanee” facenti parte di una serie realizzata da Gianluca Ferrari per il Museo Diotti nel 2011 nel contesto della mostra “Perpetuum mobile”. Si può parlare di cripto-autoritratto, in quanto ci troviamo davanti figure indefinite, sfuggenti.
Le identificazioni dell’artista sono poste in dettagli che emergono in modi e spazi differenti all’interno dell’opera: il volto è ripetuto in pose diverse ed emerge dallo spazio dell’opera, in movimento, in continuo divenire. Ogni istantanea consente e al tempo stesso richiede una visione continua e ripetuta: il processo di creazione sottolinea la volontà di Ferrari di costruire una connessione visiva e mentale con il fruitore che entra come parte attiva all’interno del processo creativo.
L’autoritratto, come ha affermato lo stesso artista, “è il gesto di chi decide di sottrarsi alla casualità e all’imprevedibilità della vita, esprimendo la naturale determinazione ad affermare il proprio esistere”.
Dono dell'Artista, 2011