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Adorazione dei pastori

1809

Giuseppe Diotti  (Casalmaggiore, 1779-1846)

Per completare l’ultimo saggio da sottoporre alla Commisione dell’Accademia di Brera, Diotti restò a Roma fino all’agosto del 1809, oltre la scadenza inizialmente prevista dalla borsa di studio.

Se per il primo anno erano previste copie di opere classiche e studi di nudo dal vero e al termine del secondo si chiedeva un disegno di composizione di almeno tre figure che rappresentasse la trasposizione di un testo letterario, per il terzo e quarto anno si richiedevano saggi di pittura. La mezza figura inviata da Diotti per il terzo anno fu il Mosè con le tavole della legge, qui esposto a destra della prova finale dell’anno successivo, per cui l’artista fu libero di scegliere un soggetto di sua invenzione.

Diotti rielaborò allora il motivo del “presepe a lume di notte”, di tradizione cinquecentesca e di larga fortuna in ambito neoclassico, mettendo a frutto le suggestioni classiciste della formazione romana. Per questa Adorazione dei pastori il pittore ottenne grandi apprezzamenti: una medaglia d’argento dell’Accademia Capitolina in occasione della prima esposizione a Roma e una d’oro quando l’opera fu sottoposta al giudizio del corpo accademico di Brera, dove il dipinto restò esposto nel corso dell’Ottocento.

Nel 2007, in occasione dell’apertura del Museo Diotti, l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano ha concesso in deposito entrambi i saggi pittorici.

Deposito dell'Accademia di Belle Arti di Brera, Milano