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Cristo consegna le chiavi a San Pietro

1834

Giuseppe Diotti  (Casalmaggiore, 1779 - 1846)

Il grande cartone della Consegna delle chiavi a San Pietro – di proprietà dell’Accademia Carrara di Bergamo - è stato restaurato e concesso in deposito al Museo Diotti nel 2013; gli altri tre cartoni preparatori della serie di affreschi per il Duomo di Cremona sono ancora oggi in attesa di restauro.

È nei cartoni, più che negli affreschi, che Diotti diede il meglio di sé, facendone un manifesto del primato del disegno e del ruolo insostituibile dell’Accademia come garante della formazione artistica.

Carboncino accuratamente sfumato, colpi di luce ottenuti con gesso o biacca, “rossetto” per scaldare talora l’incarnato…: il disegno è lavorato fino allo stremo configurandosi quasi come una pittura a monocromo e, per dirla col Germani, “Nessuna correzione o pentimento riservava il Diotti all’atto del dipingere e prima di accingersi voleva essere sicuro del fatto suo. Ed, a proposito del cartone, era solito dire che, ultimato questo era per metà fatto il quadro”.

Per il pittore l’altezza di stile fu una conquista graduale, raggiunta attraverso l’applicazione ragionata della precettistica accademica, disciplinando la mano e la mente nel disegno. Diotti abbandonò ben presto gli schizzi ricchi di espressività per giungere a quella suprema e castigata compostezza che oggi gli è riconosciuta, ma che già alla fine della sua carriera egli percepiva come ormai passata di moda e che la critica artistica ha rivalutato solo in epoca recente.

Significativamente Diotti – una volta esaurita la funzione dei cartoni preparatori quali materiali da cantiere – decise di assemblarli e conservarli donandoli alla sua scuola come modelli esemplari, vanto per l’autore e per l’istituzione da lui diretta. Consapevole del maltrattamento a cui i suoi disegni sarebbero andati incontro una volta concessi in uso alle scolaresche, Diotti era tuttavia convinto che essi costituissero “la principale e più solida radice del mio metodo d’insegnamento”.

Deposito dell'Accademia Carrara di Bergamo