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Gesti sul piano

anni '90 del XX sec.

Giuseppe Chiari  (Firenze, 1926 - 2007)

Giuseppe Chiari (1926-2007) è stato un artista concettuale, protagonista della scena culturale italiana e internazionale nella seconda metà del Novecento, sperimentatore e innovatore del linguaggio della musica, dell’arte visiva e della performance. Inventò la “Musica d’Azione”, basata su un metodo d’esecuzione che affiancava agli strumenti tradizionali elementi sonori casuali quali l’acqua, sassi o foglie secche.

Incurante delle contaminazioni fra materiali e tecniche, cominciò con le prime partiture in cui i segni delle note o dei gesti da compiere assumevano l’evidenza visiva di vere e proprie immagini autonome; proseguì con collages che assemblavano spartiti, fotografie ed elementi pittorico-gestuali, quali segni e scritte a caratteri nitidi (i caratteristici “statements” ad effetto, tracciati a pennarello o a china, come questo quit classic music, ossia “basta con la musica classica”) fino a giungere agli strumenti musicali che diventano essi stessi oggetto del collage o supporto di altre forme espressive.

Nel 1962 aderì a Fluxus e fu uno dei massimi esponenti italiani di questo movimento della Neo-Avanguardia internazionale per cui l’arte non era concepita come un fatto soggettivo, ma come un “network creativo”, un flusso energetico dialogante, creatore di continue relazioni e scambi, anche con i fruitori. Altrettanto significativa fu, nel 1964, l’adesione al Gruppo 70 che riuniva pittori, poeti e musicisti interessati a sperimentare l’interazione tra parola e immagine (poesia concreta e poesia visiva).