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La Sibilla Persica (da Guercino)

1763-67 ca.

Francesco Antonio Chiozzi  (Casalmaggiore, 1730 - 1785)

Le Sibille erano figure mitologiche dell’antichità, dotate di virtù profetiche. Fatte proprie dall’iconografia cristiana, venivano denominate in base alla loro provenienza geografica.

Questa Sibilla Persica (o persiana) fu eseguita dal pittore casalasco Francesco Antonio Chiozzi nel corso del suo soggiorno di studio a Roma. Si tratta della copia di un celebre dipinto del Guercino (scuola bolognese del ‘600) che Chiozzi ebbe modo di eseguire alla Pinacoteca Capitolina, uno dei luoghi romani più frequentati dagli allievi delle accademie.

Quel dipinto, in particolare, era uno dei più ammirati e copiati dagli artisti nella stagione del Grand Tour e spesso le copie migliori servivano a loro volta da modelli nelle gallerie e nelle accademie europee. Si può allora pensare che la copia della Sibilla Persica del Guercino, eseguita nel 1763 dal pittore Francesco Chiozzi, e da lui replicata più volte per i collezionisti inglesi durante il suo soggiorno formativo a Roma, sia stata riportata a Casalmaggiore anche con l’intento di recare un valido modello per la sua scuola di disegno avviata nel 1769 subito dopo il suo rientro.

La buona esecuzione di questo dipinto, più spento nel colore dell’originale solo perché quest’ultimo all’epoca non era ancora restaurato, evidenzia un’evoluzione nello stile pittorico di Chiozzi che si fa più levigato, come si può dedurre dal confronto con la serie a fianco dei quattro Profeti, opere giovanili eseguite durante il suo periodo formativo alla Accademia Clementina di Bologna.

Quanto all’interesse del pittore per la scuola bolognese esso è attestato da altre copie da Guido Reni e da Guercino presenti a Casalmaggiore nella chiesa di San Francesco e nel Santuario della Fontana.

Deposito della Fondazione Conte Busi onlus - Casalmaggiore