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Manifesto per l'Esposizione Agricola Industriale

1910

Tommaso Aroldi  (Martignana di Po, 1870 - Solarolo Rainerio, 1928)

È grazie alla nascente fotografia che si ritrova a Casalmaggiore una nuova attenzione ai temi paesaggistici, legati soprattutto alla realizzazione di grandi opere, quali il ponte ferroviario in ferro o lo scavo dei canali di bonifica o agli scorci del fiume e, in particolare, i mulini natanti.

Un mulino fu inserito da Tommaso Aroldi nel manifesto per l’Esposizione di Casalmaggiore del 1910, accanto ad altri simboli del lavoro e dell’economia del territorio, immagine celebrativa della fiducia nel progresso di stampo positivista che sarebbe presto entrata in crisi.

Utilizzati a Casalmaggiore da secoli, i mulini natanti erano formati da due barconi affiancati, ancorati al fondale e legati alla riva. In mezzo ai barconi c’era una grande ruota a pale di legno che la corrente del fiume faceva girare e il cui movimento veniva trasmesso alla macina. Questa attività diede lavoro ad intere generazioni di casalaschi: mugnai, facchini, barcaioli e carrettieri. Verso la fine del XIX secolo le autorità cominciarono a limitare le licenze e ad incentivare la demolizione di quelle fabbriche galleggianti: la navigazione sul fiume veniva intralciata e le pale producevano una corrente deleteria per le rive. A determinarne la fine fu comunque l’avvento della macinazione elettrica che soppiantò quella tradizionale azionata dalla forza motrice dell’acqua e portò alla costruzione di mulini all’interno del centro abitato.