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Perpetuum Mobile

Perpetuum Mobile

Dall'automotore di Luigi Quarenghi all'arte contemporanea

Perpetuum Mobile è una mostra sul crinale fra arte e scienza che configura il Museo Diotti come un cantiere culturale aperto a numerose collaborazioni e sollecitazioni riconducibili a tre filoni: documentario, didattico, artistico.
La mostra trae spunto da un progetto di macchina per il moto perpetuo elaborato dal pittore e patriota casalasco Luigi Quarenghi (1810-1882) ed esposto prima a Casalmaggiore nel 1865 e poi all'Esposizione Industriale Italiana di Milano nel 1871.

La prima sezione documentaria della mostra è dedicata proprio a Quarenghi, la cui biografia costituisce un'anticipazione delle ricerche in corso da parte di Giorgio Lipreri e Aurora Furlai.
La seconda sezione documentaria si avvale di tre contributi, volti a mettere in luce le declinazioni del moto perpetuo nella musica (Vittorio Rizzi), nella poesia (Stefano Prandini) e nelle arti figurative (Valter Rosa).
La terza sezione documentaria (Moto perpetuo e scienza) è curata da Emanuela Colombi dell'Associazione Culturale Googol: tornando indietro nei secoli, le tappe della storia del moto perpetuo sono le tappe di un sogno che periodicamente si ripropone, indifferente rispetto alle dimostrazioni della sua impossibilità; venendo all'oggi, potrebbe essere l'immensa e perpetua energia del Sole ad essere convertita in altre forme in grado di liberarci dal bisogno d'energia?

La stessa Emanuela Colombi – insieme a Luisa Zanacchi – ha inoltre curato le proposte didattiche per le scolaresche.

Date queste premesse, la mostra allestita è prima di tutto una mostra d'arte contemporanea che ha permesso il confronto di quattro artisti sul tema del moto perpetuo:
Marco Circhirillo, che propone la Mosca come simbolo di contaminazione e annullamento di sé sotto il peso dell'omologazione a massa uniforme;
Gianluca Ferrari, la cui opera è un cripto-autoritratto, un gesto di autoaffermazione capace di creare un circolo virtuoso che coinvolge l'altro;
Damiano Paroni, che propone una macchina (amplificatore e microfono) che si eleva a scultura, contrapposta a un'opera pittorica che si trasforma in macchina;
Giorgio Tentolini che, con la sua opera Kairos>Kronos, torna sullo studio del corpo ricostruendo, attraverso la sovrapposizione di una serie di fogli di rete metallica, l'immagine di una danza con cui trasmette la sensazione di tempo inserito in un contesto spaziale.

Programmazione

May 7, 2011 - June 26, 2011

Come raggiungerci

Via Aldo Formis, 17 - 26041 Casalmaggiore (CR)