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Attesa a Camminata

1965

Gianfranco Manara  (Casalmaggiore, 1924 - Milano, 1993)

I paesaggi padani di Gianfranco Manara sono una sorta di riflessione triste su un mondo che si avverte in via di estinzione, visto da una lontananza che non è solo lontananza della posizione visuale, ma lontananza dal modello di vita urbano in cui Manara era inserito e di cui avvertiva già le prime gravi contraddizioni.

Nato a Casalmaggiore nel 1924, Manara si era trasferito a Milano nel secondo dopoguerra, ma né la vita cittadina, nè i frequenti viaggi e soggiorni all’estero lo distaccarono mai dai luoghi della sua giovinezza: un triangolo di terra e acqua fra Casalmaggiore, Sacca e Colorno che resta una presenza costante nella sua produzione.

Si tratta di una visione luminosa e sostanzialmente serena, anche se un po’ malinconica: la realtà è colta nei suoi aspetti più dolci e teneri e tuttavia consapevolmente percepiti come “rifugio” alternativo agli aspetti più traumatici della moderna civiltà urbana. Qualche segnale rivelatore si può scorgere anche nei paesaggi apparentemente più ameni: Attesa a Camminata (1957) riprende da molto lontano alcune figure in un campo e vien da chiedersi cosa stiano aspettando. In fondo, ancor più lontano, la risposta alla domanda sta nella sagoma, appena riconoscibile, di un piccolo cimitero.

Ben diversamente dall’opera pittorica, sarà però soprattutto nella grafica che Manara esprimerà la parte più cupa di sé, pervasa dall’angoscia e da continui presentimenti di morte.

Dono di Maria Giovanna Brovetto Rondo Manara, 2007