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Dal confine della città

1979

Tino Vaglieri  (Trieste, 1929 - Milano, 200)

I conflitti urbani e le mutazioni che coinvolgono la vita umana nelle città, una condizione umiliata dell’esistenza, “la violenza e la fatica dei corpi” per dirla con le parole di Piero Del Giudice, sono al centro della ricerca artistica di Tino Vaglieri, tradotta in un segno pittorico energico e aggressivo, distante tanto dai formalismi dall’astrattismo, quanto dall’ideologia del realismo ufficiale.

Pittore triestino d’origine, ma che si forma a Brera accanto a quegli artisti che saranno suoi compagni di strada, come Banchieri, Guerreschi e, in seguito Ferroni, Romagnoni e Ceretti, Vaglieri risente alla fine degli anni Cinquanta l’influenza dell’Informale, senza mai perdere di vista però il dato reale nella sua dimensione storica e riconoscendo alla pittura una funzione civile.

Del Giudice, dalla cui raccolta provengono le opere su carta di Vaglieri esposte qui a fianco, apprezzò molto questo “pittore politico” in cui trovò una consonanza con le dure parole della sua poesia e nel 1995 ne promosse una grande mostra alla Permanente di Milano.

Dono di Gianfranco Fiamenti e Anna Cesari, 2012